lunedì, settembre 05, 2011

L'assioma Giolitti in azione

MERKEL: ITALIA E GRECIA MOLTO FRAGILI - La giornata si è chiusa poi con una L'Italia e la Grecia sono in una situazione «estremamente fragile». È quanto avrebbe detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, accostando per la prima volta le crisi di Italia e Grecia, in un incontro con i parlamentari della Cdu. Lo riferisce a Reuters una fonte presente al briefing.
(Il Corriere Della Sera

domenica, settembre 04, 2011

L'Italia sotto morfina

Giavazzi ci ricorda che dove c'è un'anestesia può arrivare l'amputazione.

Da tre settimane la Bce impedisce che il mercato esprima ciò che davvero pensa sull’affidabilità del debito publico italiano. Fortunatamente il silenziatore imposto da Francoforte funziona solo parzialmente. Sul mercato a termine, dove si scambiano Btp non per consegna immediata, ma a una data futura, la Bce non interviene: lì un Btp decennale nei giorni scorsi rendeva l’8,6 per cento, quattro punti più che nel mercato a pronti, una differenza solo in piccola parte spiegata dalla minor liquidità del mercato a termine. Questo è quello che gli investitori pensano del nostro debito, non lo spread drogato dalla Bce (che pure ha superato il livello della Spagna).
(Giavazzi sul Corriere via Il Post)

lunedì, agosto 29, 2011

Segni dell'Apocalisse Prossima Ventura

Un amico di Macerata mi ripeteva spesso: "temo il Principe nero che inneggia ai contadini quanto l'Intellettuale rosso che inneggia agli operai".

Non so quanto confessarmi turbato per l'intellettuale che inneggia all'acqua cotta

(Il Corriere Della Sera).

mercoledì, maggio 11, 2011

sabato, maggio 07, 2011

Buongiorno e ben svegliati


Se negli ultimi dieci anni l'Italia è cresciuta molto meno di Europa e Stati Uniti, una ragione sistemica di qualche serietà sulla quale interrogarsi ci deve pure essere. Perché l'Italia non cresce? Perché quando le cose vanno male, da noi vanno peggio e quando vanno bene, da noi vanno meno bene?
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Tutti, ma proprio tutti, hanno un pezzo di responsabilità se siamo costretti a ripeterci ossessivamente queste due domande. E sarebbe bene che ognuno cominciasse a chiedere prima a se stesso, piuttosto che agli altri, in che cosa ha sbagliato e che cosa può (e deve) ancora fare.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha le sue ragioni per chiedere agli imprenditori italiani di cominciare a fare qualcosa loro per il Governo e non di continuare solo ad aspettare che sia il Governo a fare qualcosa per loro. Nel frattempo, lui e il suo ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che hanno il merito di avere difeso la stabilità dei conti pubblici durante la crisi globale, dovrebbero, però, spiegare non agli imprenditori ma ai loro elettori perché, dal '94 a oggi, non sono riusciti a fare, ad esempio, la riforma fiscale e perché esitano così tanto sul terreno delle liberalizzazioni.
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(Il Sole 24 Ore